Con L’ultimo segreto di Via Volpi, Paola Minussi si conferma una voce originale e potente nel panorama del noir italiano. Un romanzo intenso e raffinato, dove la giustizia si intreccia alla poesia, e il dolore lascia spazio alla possibilità di rinascita.
Jean Luc Bertoni, Bertoni Editore
Rosa Carvalho, ispettrice della polizia giudiziaria di Lisbona, si imbatte in un caso inquietante: una donna viene ritrovata priva di memoria nel Jardim da Estrela e dopo un breve ricovero in ospedale, muore improvvisamente. Il caso viene archiviato in fretta, ma qualcosa non torna. Una scritta enigmatica comparsa sul corpo, insieme a una serie di dettagli inspiegabili, spingono Rosa a riaprire l’indagine. Le tracce la conducono fino a Como, tra le stanze polverose di un palazzo tanto affascinante quanto oscuro, noto un tempo come Il Dollaro, la casa di appuntamenti più celebre della città. Tra le sue mura echeggiano segreti inconfessabili e atroci delitti: l’ultimo dei quali accade allorquando un gruppo di amici elabora un perverso gioco di seduzione che si trasforma in una spirale di feroce violenza.
Un noir inquietante che si dipana tra Como e Lisbona; un intreccio avvincente che pone interrogativi sul concetto di giusto e sbagliato. Una storia che ci conduce, mano nella mano, lungo la sottilissima ed evanescente linea di confine tra giustizia e vendetta.
INTERVISTA ALL’AUTRICE PAOLA MINUSSI
Che cosa muove il tuo scrivere? Che cosa c’è ‘sotto’ il tuo nuovo romanzo?
Ne L’ultimo segreto di Via Volpi esploro i meandri della mente e del desiderio umano: da quello più nobile, legato alla piena e onesta realizzazione di sé in armonia con ciò che ci circonda e nel rispetto degli altri, fino a quello più miserabile e oscuro, fatto di brama di potere, dominio, possesso — fisico e psicologico.
Mi interessa raccontare le maschere della falsità, le dinamiche tossiche di certe relazioni che si presentano come autentiche ma che sono, in realtà, trappole. Palcoscenici per mettere in scena solo una cosa: un ego smisurato e patologicamente narcisista, una volontà senza freni di sopraffare e, alla fine, annientare l’altro.
In altri luoghi del nostro pianeta tale violenza dilaga a macchia d’olio e diventa vero e proprio genocidio. Cambiano le forme, ma la radice è la stessa: la negazione dell’umanità altrui.
Come nel mio precedente romanzo, ho voluto parlare anche di sorellanza e fratellanza: due reti, due sistemi che funzionano in modo diverso, ma che, se attivati davvero, possono diventare rifugi, moltiplicatori di senso, scintille di cambiamento.
C’è quindi una sorta di continuità, un dialogo, tra il tuo primo romanzo è questo nuovo?
C’è senza dubbio un filo rosso che unisce L’archivista di Torrechiara a L’ultimo segreto di Via Volpi. Un filo che parte dai luoghi, che per me sono sempre il primo motore narrativo, la prima fonte di ispirazione: è dai paesaggi, dalle strade, dai palazzi, che nascono le mie storie. Torrechiara, con il suo castello sospeso nel tempo, aveva generato l’atmosfera rarefatta del primo romanzo; Via Volpi, con il suo palazzo al civico numero 7 — tutt’altro che discreto, anzi, carico di un fascino sinistro, inquieto — è il fulcro oscuro da cui si dipana la trama del romanzo ambientato tra Como e Lisbona.
Poi ci sono i personaggi femminili: donne forti, determinate, mai perfette. Donne che sbagliano, che si spezzano, ma che non si arrendono; capaci di guardarsi allo specchio, di riconoscere le proprie ferite e di scegliere, sempre e comunque, di andare avanti. È un tipo di umanità che mi interessa raccontare, nella sua tensione tra fragilità e coraggio, tra cadute e possibilità di rinascita.
In L’ultimo segreto di Via Volpi questa umanità prende corpo in Rosa Carvalho: ispettrice della polizia giudiziaria di Lisbona, riservata, intensa, animata da un profondo senso di giustizia. Da dove viene il suo nome, come lo hai scelto?
Il suo nome è già un destino: Rosa, come il fiore, simbolo dell’amore, della bellezza, ma anche della delicatezza che sa ferire e Carvalho, che in portoghese significa ‘quercia’, emblema di forza, rettitudine morale, radicamento. Nomen omen: Rosa racchiude in sé il doppio che abita ognuno e ognuna di noi, la tensione tra luce e ombra, tra emotività e fermezza.
Un altro elemento che ritorna è la musica. Non a caso, direi, visto che tu sei anche una chitarrista classica…
In Torrechiara, ogni capitolo era accompagnato da una colonna sonora: dalla musica antica al jazz, fino alle canzoni di Sanremo. In Via Volpi, invece, la musica arriva solo alla fine, ma col peso di un simbolo: Grândola, Vila Morena, la canzone di José Afonso che nel 1974 divenne l’inno della Rivoluzione dei Garofani. Un canto di resistenza e libertà che unisce, idealmente, i due Paesi che amo di più: l’Italia e il Portogallo, per di più in una data estremamente simbolica, come quella del 25 aprile.

Paola Minussi, scrittrice, musicista e celebrante umanista, autrice de L’ultimo segreto di Via Volpi .
Tre buoni motivi per acquistare (e leggere)
L’ultimo segreto di Via Volpi.
Innanzitutto perché è un noir psicologico da portare sotto l’ombrellone (o dove preferite). Essere pubblicati in estate ha i suoi vantaggi: in questo momento dell’anno si è sempre in cerca di buoni compagni di viaggio e un libro lo è senz’altro, in più non occupa troppo spazio in valigia, ma dentro ci trovate un viaggio interiore, un’indagine tra memoria e desiderio, e una protagonista femminile che non cerca di piacere a tutti. E nemmeno lo vuole.
In secondo luogo, perché vi farà visitare Como e Lisbona con occhi diversi, senza sudare in fila per un battello o accapigliarsi per un tavolo vista lago. Passerete da vicoli ombrosi ad angoli nascosti che sanno di passato e segreti, compreso quel palazzo un po’ sinistro di via Volpi 7. E lo farete con tutta comodità, al vostro ritmo, in silenzio, pagina dopo pagina.
Infine, last but not least, per ricordarci che ogni tanto dobbiamo fermarci e guardare dove stiamo andando. E, soprattutto, con chi.
Buona lettura!
L’ultimo segreto di Via Volpi
Uscita: 3 luglio in prevendita presso il sito della casa editrice Bertoni e dal 18 luglio in tutte le librerie e online
Costo: 18 euro
Casa editrice: Bertoni Editore
N. Pagg: 216