Sono nata un sabato di fine inverno a Como: era il 13 marzo 1971.
Mia madre era al terzo parto e, dopo due maschi, voleva una femmina. Quando sono venuta alla luce, il mio babbo, da bravo toscanaccio burlone, le ha detto che ero maschio. Lei ha iniziato a urlare e a imprecare. Forse da questo incipit femminista, è nata la mia forte coscienza di genere e la volontà di fare rete tra donne per promuovere la cultura e il pensiero femminile nella società.
Sono convinta sia necessario.
Vivo a Como con tre gatti, due figli e un marito.
Lavoro a Basilea, in Svizzera tedesca, dove Insegno chitarra classica alla Musik Akademie der Stadt Basel.
Adoro sentirmi sempre in viaggio: appena posso volo in Portogallo. Sogno di trasferirmi un giorno a Lisbona e di passare tutto il mio tempo seduta a un tavolino della mia pasticceria preferita nel quartiere di Graça, trangugiando pasteis de nata, ascoltando Fado (la musica tradizionale portoghese) e leggendo i tarocchi.
Ho studiato Filosofia e Letteratura, Storia ed Estetica, Musica e Teatro.
Mi sono laureata in Economia e Organizzazione dello Spettacolo all’Università degli Studi di Milano e mi sono diplomata in Chitarra al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano.
Mi dedico alla musica classica dall’età di sette anni e ho girato il mondo facendo concerti come solista e con il Duo Ghiribizzo, insieme a mio marito, suonando musica del XIX secolo su strumenti dell’epoca.
Poi a quarantadue anni lui si è dato alla chitarra jazz e io alla scrittura.
Nonostante questo (o forse proprio per questo) viviamo ancora insieme.
Sono affascinata dalle Culture e dalle Lingue del mondo: parlo italiano, inglese, tedesco e portoghese.
Mi appassiona tutto ciò che è comunicazione e condivisione.
Sono una lettrice curiosa e instancabile; adoro perdermi nelle librerie e, quando ne esco, ho sempre un nuovo libro sotto braccio. Mi trovo spesso a pensare come sarebbe bello poter invitare per il tè delle cinque Dino Buzzati, Laura Mancinelli e Marianne Haushofer: tre personaggi che mi hanno accompagnato per anni.
E ancora lo fanno.
Ma più di tutto adoro scrivere e narrare storie.
Lo faccio non solo nei miei libri ma anche nelle cerimonie laiche che compongo e in cui racconto le vite di chi si affida a me per celebrare i momenti di passaggio significativi della propria esistenza.
Le prime storie che ho scritto le ho dedicate ai miei figli. Come mamma adottiva so bene cosa significhi trovare le parole giuste per raccontare le origini a chi quelle origini non le conosce. Il primo libro che ho pubblicato si intitola Progetto Aranjuez. Diario di bordo di una madre adottiva (Edizioni ETS, 2008) e racconto le tragicomiche avventure che ogni coppia deve affrontare per ottenere il patentino di genitore adottivo. Nel 2018 esce il mio secondo libro Il primo raggio di sole. Canto a tre voci (La Ruota Edizioni, 2018) una fiaba illustrata in italiano e inglese dedicata al mio secondo figlio, nato in India. Infatti nel frattempo la famiglia si è allargata e da tre siamo diventati quattro. Per aggiornare lo stato dell’arte e per aggiungere le vicissitudini del secondo percorso adottivo, questa volta in adozione internazionale, nel 2019 vede la luce la seconda edizione di Progetto Aranjuez con una introduzione aggiornata.
Mi entusiasma fare rete tra persone che condividono progetti, desideri e sogni e cercano di realizzarli; per questo ho fondato e sono presidente della Women in White – Society (WiWS) che ha come scopo promuovere la cultura e il pensiero femminile nella società.
In occasione dell’8 marzo 2019, giornata internazionale della donna, grazie a un lavoro di gruppo e a un crowdfunding, la Women in White – Society ha pubblicato il volume Io mi sono scocciata. Storie di ordinario sessismo (Baj Books, 2018) che raccoglie tutte le testimonianze e le foto della omonima campagna ideata, promossa e condotta dalla associazione per stimolare una riflessione sul linguaggio sessista.
Dal 2021 inauguro qui uno spazio dedicato al mio amore per la radio, ove raccolgo alcune delle trasmissioni da me ideate e condotte.
Nel mese di aprile 2022 pubblico il mio romanzo dal titolo L’archivista di Torrechiara per Bertoni Editore: una storia di lotta, di passione, di resistenza ma, soprattutto, di solidarietà al femminile e di rinascita dalle macerie, ambientata in un futuro distopico non poi tanto lontano o improbabile.
Dal romanzo è stato tratto il monologo teatrale di e con Claudia Fontana: Risveglio a Torrechiara.
Questo progetto incarna un sogno che Claudia ed io abbiamo molto a cuore: pensare e realizzare una società più solidale, accogliente, rispettosa dell’ambiente, delle differenze (non solo di genere) e aperta alla contaminazione con le diverse anime e culture. Torrechiara è anche il nostro personale omaggio – tutto al femminile – alla città di Parma, nominata Capitale Italiana della Cultura per il biennio 2020 e 2021, e al suo meraviglioso entroterra ricco di storia, cultura e arte.