Tre sono i personaggi che animano questa fiaba: Paola, che adora la musica, Joachim, che trascorre le proprie giornate suonando la chitarra, e il piccolo Rohith, che abita in un immenso palazzo, dove vivono i bambini in attesa di trovare una famiglia. Tutti e tre i personaggi avvertono dentro i loro cuori una mancanza dolorosa che non sanno spiegare e, per placare questa loro nostalgia, cantano.
Un giorno, per caso, le loro voci si intrecciano e, per un momento, danno vita a un canto straordinario. Da allora i tre personaggi non smetteranno mai di cercarsi…
“Raccontami di quando sono nato”.
Quante volte i genitori ricevono dai propri bambini questa richiesta, una sorta di ricerca di conferma che la loro nascita è frutto di un percorso d’amore, di una scelta consapevole, di un desiderio che, inizialmente rannicchiato nel profondo del cuore, è cresciuto al punto tale da rendere possibile la trasformazione di un sogno in realtà. Non c’è bambino, figlio biologico o adottivo che sia, che non desideri avere una storia tutta sua che lo identifichi, lo caratterizzi, lo faccia sentire speciale perché è attraverso l’amore e tramite la storia dei suoi genitori che può cogliere la forza della sua unicità e imparare ad amare la vita, qualunque siano state le vicende che l’hanno disegnata.
La favola di Paola Minussi tocca, proprio per questo motivo, le corde più profonde dei sentimenti non solo dei bambini, di tutti i bambini, ma anche degli adulti che possono, attraverso la sua lettura, recuperare la parte più significativa della propria infanzia. Le tocca come le dita di Paola e Joachim sfiorano le corde delle loro chitarre, con dolcezza, con delicatezza ma al tempo stesso in modo incisivo e determinato.
E la musica che è il filo conduttore del racconto risuona durante tutta la lettura, accompagnandone i vari momenti e rendendoli preziosi.
Questa favola non la si legge soltanto. La si vede, la si sente, la si annusa, la si assapora , mettendo in gioco i cinque sensi, ciascuno a suo modo e istintivamente seguendo la propria sensibilità. I paesaggi descritti e i colori, la musica e i canti che la pervadono, i profumi che evocano anche sapori, accompagnano il lettore a quel lieto fine che non può mancare in una favola che è metafora della realizzazione di una famiglia: “Canto a tre voci” è una ventata di aria fresca che aiuta, bambini e adulti, a comprendere la ricchezza e il valore di questo modo meraviglioso di diventare famiglia”.
Dall’introduzione di Olivia Molteni Piro
ACQUISTA IL LIBRO