Oggi ho incontrato Chiara Pasetti e abbiamo parlato del suo libro
Mademoiselle Camille Claudel e Moi
(Nino Aragno Editore, 2016)
La mia citazione preferita si trova a pagina 177 e descrive con parole azzeccatissime la furia creativa di Camille Claudel e la necessità di espressione e dedizione all’arte, che contraddistinguono ogni artista che viva in modo così totalizzante la propria vocazione:
[…] Sapete cos’è una vocazione? Voi avete mai avuto una vocazione? No, non uno scopo, l’arte non ha uno scopo! Una vocazione è una felicità pericolosa ma senza fine, è la più grande fortuna che si possa avere al mondo! È una funzione quasi animale, fisica, capite? Una maniera di esistere che abbraccia interamente chi la possiede… […]
Tre aggettivi per descrivere questo libro: commovente, molto ben documentato, sconvolgente.
Grazie a Chiara Pasetti per averci fatto scoprire la vita, le opere e la personalità di una donna e di un’artista eccezionale. Il libro di Chiara Pasetti nella duplice forma di saggio e di monologo teatrale porta alla luce una vicenda artistica e umana volutamente dimenticata e nascosta per decenni. Nella storia di Camille Claudel possiamo vedere con straziante dolore come una grandissima artista e donna ribelle sia stata “eliminata” dalla scena con la mossa – usata molto spesso per punire le donne scomode – di internarla in manicomio. Trent’anni ha trascorso Camille Claudel prigioniera in un ospedale psichiatrico e lì è morta: a nulla le sono valsi gli accorati appelli e le lettere commoventi che l’artista ha scritto alla madre e al fratello Paul (uomo influente e famoso). Camille è sparita dalla scena del suo tempo e per tanti anni ancora dalla storia dell’arte.
Un consiglio: leggete assolutamente questo libro e, se vi capita, non lasciatevi sfuggire la messa in scena del monologo “Moi” con la strepitosa Lisa Galantini nei panni di Camille nella realizzazione del Teatro della Tosse di Genova. Memorabile!
Grazie di cuore a Chiara Pasetti per averla portata alla luce, togliendola dall’ombra dell’essere conosciuta come una donna pazza e scomoda o, nel migliore dei casi, solo “l’amante di Auguste Rodin”.
Camille Claudel era un’artista eccezionale ed è giusto ricordarla così.
Como, Libreria Ubik, venerdì 24 gennaio 2020