In occasione del Giorno della Memoria, 25 gennaio 2021, un gruppo di artisti e di artiste ha deciso di unirsi, seppur virtualmente, in un’iniziativa dal nome Arte della Memoria.
GIORNO DELLA MEMORIA 2021
ARTE DELLA MEMORIA
evento online
Anch’io, insieme all’attrice Claudia Fontana, partecipo a questo progetto, una idea, nata dall’Associazione IlfiloTeatro di Lecco, che vuole essere un contributo sincero per commemorare le vittime dell’Olocausto e per dare un segno forte di come l’Arte, la Cultura e il Bello possano aiutarci a restare umani, fratelli e sorelle di una unica umanità.
Con questa iniziativa tutte le artiste, gli artisti, le associazioni e i gruppi coinvolti desiderano dare un segno forte della loro presenza e della voglia di tutto il mondo dello spettacolo dal vivo di continuare a creare, a vivere, a raccontare e a coinvolgere il pubblico nonostante i tempi di pandemia che stiamo vivendo.
L’arte, la cultura ci sono e continuano, anche se per ora in maniera diversa, a operare, affinché la bellezza e la vita possano, ininterrottamente, rifiorire e rinascere.
L’evento principale si svolge mercoledì 27 gennaio, Giorno della Memoria 2021.
Da mezzogiorno fino a mezzanotte, ogni 30 minuti, come a ricordare i rintocchi delle campane, uscirà sulla pagina Facebook creata apposta per l’occasione, il contributo video di chi ha preso parte a questa iniziativa.
Ecco il nostro contributo, che è stato condiviso sulla pagina Facebook di Arte della Memoria alle scoccare delle ore 16:00 di mercoledì 27 gennaio 2021.
@artistiperlamemoria
Claudia Fontana, voce recitante – Paola Minussi, chitarra classica
Ed era assolutamente proibito uscire per la strada, perché durante il coprifuoco tedeschi e fascisti pattugliavano la città, arrestando e mettendo in prigione tutti coloro che venivano sorpresi senza permesso di circolazione… Gli unici che avevano autorizzazione erano i tranvieri, i ferrovieri, gli infermieri, gli operai che facevano il turno di notte nelle fabbriche.
Finita la quinta elementare, ci eravamo ritrovati a non saper che cosa fare: i bombardamenti, le distruzioni, la mancanza di materie prime, i servizi pubblici (tram, luce, gas) che funzionavano quando potevano, le linee ferroviarie spesso interrotte… tutto questo non consentiva, a noi ragazzi come agli altri, di fare programmi per l’avvenire. Vivevamo alla giornata, rimediando i soldi per il cinema e arrabbiandoci quando, sul più bello, il film era interrotto dal suono della sirena che avvertiva dell’imminente arrivo degli aerei da bombardamento inglesi o americani. Allora tutti ci precipitavamo nei rifugi antiaerei, come capitava spesso anche di notte.
Quando arrivò il mio turno, il fornaio mi dette quattro fette di pane scuro per ciascuna delle quattro tessere che gli presentai. Le fette non erano tutte uguali perché bambini e ragazzi avevano diritto a un supplemento di mezzo etto rispetto agli adulti. Il fornaio staccò un bollino per ciascuna delle tessere, che erano di colore diverso a seconda del sesso e dell’età. Nel negozio era esposto un grande cartello: Domani distribuzione di lenticchie e di fagioli secchi.
La nonna di Mario aveva la carta d’identità scaduta da pochi giorni e quindi era stata fermata e messa in un gruppo con altre donne e altri uomini, con i soldati tutt’intorno che li tenevano a bada con le baionette innestate, pronte a punzecchiare quelli che si agitavano troppo. Anche lei era stata punta due volte e le avevano strappato il vestito e aperto con violenza il pacco delle camicie, che erano cadute a terra e si erano sporcate.
Per fortuna il nostro rifugio antiaereo era stato costruito nelle cantine del primo cortile: quando le bombe caddero e distrussero le case vicine, mandando in frantumi i vetri di tutte le finestre, sentimmo tremare i muri, ma ci cadde addosso soltanto qualche calcinaccio. Quando correvamo nel rifugio, mia madre afferrava la borsetta nella quale teneva i soldi e due o tre anelli d’oro, un ricordo della bisnonna. Le ore nel rifugio erano lunghe: dovevamo stare ammassati l’un contro l’altro e in breve tempo l’aria diventava pesante, mentre odori di tutti i tipi toglievano il respiro. Anche di giorno le sirene avvertivano dell’arrivo degli aerei americani e inglesi, ma, forse perché c’era la luce, avevamo tutti meno paura.
Speravamo che le fabbriche ritornassero presto a funzionare, per poter trovare un posto di lavoro. A non far niente ci si annoia e senza una lira in tasca ci si sente umiliati.
Brani tratti da Ancora un giorno di Roberto Denti, edizioni Piemme, Il Battello a Vapore serie Arancio
ECCO CHI HA PARTECIPATO
Ass.ilfiloTeatro, Lecco (Michela Giusto, Franco Piloni, Daria Panettieri); Ass. Tramm, Garlate (Matteo Polvara, Elena Dell’Oro, Stefano De Capitani, Marta Stamerra, Noemi Lupia); Teatro dell’Aleph, Bellusco (Elena B.Mangola, Diego Gotti, Selene Monizza, Guenda Ronco, Nique De Angelis); Teatro al Cubo, Merate (Marika Milani); Ass. Punto a Capo-SamotraciaDanza, Calolziocorte (Danilo Valsecchi); Architetti delle Parole, Costa Masnaga (Carlo Arrigoni, Mattia Cattaneo); Claudia Fontana con Paola Minussi, Como; Carlo Decio, Milano; Salvatore Auricchio, Monza; Marco Guerrini, Savona; Acetico Glaciale, Milano (Alessandro Tacconi); Maria Chiara Signorini, Milano; Accenti Dance Lab, Cavallasca (Sabrina Gandola); Antonella Giacon, Perugia; Camilla Barbarito e Fabio Marconi, Milano; Danzesplora, Merate (Cristina Triggiani); Matteo Malavasi (Como).