L’ARCHIVISTA DI TORRECHIARA – IL ROMANZO
“L’archivista di Torrechiara” è il nuovo romanzo di Paola Minussi. La vicenda è ambientata in un prossimo futuro, nell’anno 2027, e ha come sfondo il suggestivo castello di Torrechiara, nell’entroterra di Parma.
“Risveglio a Torrechiara” è l’adattamento teatrale del romanzo di Paola Minussi a cura di Claudia Fontana: un monologo dal ritmo serrato e coinvolgente che debutta in prima nazionale al Festival teatrale di Varigotti l’ 8 agosto 2020, nell’anno in cui Parma è eletta città capitale italiana della cultura 2020/2021.
Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadine coscienziose ed impegnate
possa cambiare il mondo.
In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta.
Margaret Mead
L’ispirazione
La prima volta che ho visitato il castello di Torrechiara sono rimasta incantata dalla bellezza delle sale, degli affreschi che testimoniavano l’amore eterno di un condottiero per la sua amata e dalla solennità del paesaggio che si stendeva ai piedi del castello.
Era un giorno d’agosto del 2015. Ricordo che prima di lasciare quelle mura, appoggiai la mano destra su una parete, chiusi gli occhi e annusai il profumo del vento.
Quella notte mi svegliai alle tre del mattino e annotai di getto sul mio taccuino la trama di una storia.
Da quel momento quella storia è rimasta sempre nei miei pensieri. Scrivevo nei ritagli di tempo, di notte al tavolo in cucina, mentre viaggiavo in treno durante le mie trasferte di lavoro e anche sul cellulare quando non avevo il portatile con me.
Mi ci sono voluti quattro anni per dare forma e corpo a quello che avevo abbozzato quella notte.
Quando sono giunta al termine della scrittura, mi sono sentita felice per il traguardo raggiunto ma anche sola. Abbandonata. Ormai Anna, la protagonista della storia, ed Albina, la segnatrice degli Appennini, mi avevano salutato. Se ne era andata Amal, la ragazza coraggiosa arrivata da lontano e anche Goffredo il cane dallo sbadiglio perpetuo; la gallina Callas aveva smesso di lanciare i suoi gorgheggi striduli svolazzando in giro per la casa e Tagetina, il fiore tanto amato e curato da Anna, non occhieggiava più dal davanzale della finestra.
Quanta compagnia mi hanno fatto i miei personaggi. Me ne sono accorta solo quando ho finito di scrivere e ho deciso che la storia era conclusa. Tutto era diventato silenzio. Forse per questo ho voluto abbinare a ogni capitolo una musica e un testo che aggiungessero al racconto calore e colore. Ogni brano, che sia classico o pop ha per me un significato profondo e sono felice di condividerlo con chi leggerà.
In tanta solitudine, per fortuna, c’è una presenza che è rimasta nella vita reale ed è sempre con me: la mia Gatta Guardiana. Lei non se ne va. Lei è l’unico personaggio che esiste davvero nelle mie giornate e mi segue ovunque con la sua discreta ma preziosa presenza. Anche ora, mentre scrivo queste parole, mi dedica il suo concerto di fusa, acciambellata sulla sedia accanto alla mia.
La amo moltissimo. Spero lo farete anche voi, leggendo questa storia.
Ecco di cosa si tratta.
La storia
Anna Ponti, esperta archivista emigrata in Svizzera, decide e di lasciare la città di Basilea, dove si è costruita una vita soddisfacente sia a livello professionale che sentimentale, per tornare in Italia.
Due sono i motivi che la spingono a compiere questo passo: ritrovare la sorella che non vede da anni e dare il proprio contributo alla tutela degli antichi volumi e delle opere d’arte che in patria rischiano di andare perduti e distrutti. Siamo nel 2027 e l’Italia è in piena guerra civile; una feroce dittatura dà la caccia a dei fantomatici “Sabotatori” e perseguita la popolazione non allineata con il regime.
Ma chi sono in realtà i Sabotatori? Anna si troverà isolata nel castello di Torrechiara, vicino a Parma, senza la possibilità di comunicare con il mondo esterno. Come unica compagnia avrà una donna sordomuta dalle doti straordinarie, i suoi animali da cortile, i libri e gli affreschi che raccontano la struggente storia d’amore che nel XV secolo unì Pier Maria Rossi, condottiero alla corte dei Visconti a Bianca Pellegrini, sua amata, per cui fece costruire il castello di Torrechiara.
Nei silenzi e nei nuovi ritmi di Torrechiara Anna scoprirà chi sono davvero i Sabotatori. Attraverso gli oggetti raccolti nelle sale del castello e grazie anche all’arrivo di una giovane ragazza dai tratti mediorientali Anna capirà cosa sta succedendo fuori dalle mura di Torrechiara.
Dopo questa rivelazione niente sarà più come prima e per lei inizierà una nuova vita.
Giungeranno al castello altre donne e, tutte insieme, daranno vita a una comunità nuova, autosufficiente, che vive nel pieno rispetto dei ritmi della natura, coltivando la terra e allevando animali. Le mura del castello diventeranno così la protezione verso la barbarie dilagante all’esterno e il luogo di una nuova comunità creata da donne provenienti da diversi Paesi e da diverse culture.
Una storia di lotta, di passione, di percorso rivoluzionario degli eventi, ma, soprattutto, di solidarietà e di rinascita dalle macerie di una Europa sempre più chiusa in se stessa.
Quando due sorelle stanno spalla a spalla, chi ha una chance contro di loro?
Pam Brown
RISVEGLIO A TORRECHIARA – IL MONOLOGO
Adattamento teatrale dal romanzo “L’archivista di Torrechiara” di Paola Minussi: Claudia Fontana
Regia: Claudia Fontana
Con la collaborazione di: Stefano Panzeri
Interpretato da: Claudia Fontana
Il monologo
Un frammento lungo tre mesi, una sola attrice in scena che, dalle prigioni del castello ci racconta gli avvenimenti straordinari di cui è stata spettatrice nella sua reclusione forzata a Torrechiara.
Lo sfondo è essenziale, una luce e uno sgabello dal quale Anna Ponti lascia testimonianza del suo tempo trascorso nel castello, consapevole di essere in pericolo di vita.
La narrazione è avvincente e incalzante e ci parla di una dittatura spietata, di come l’Italia sia in balia di un manipolo di sovranisti che sventolano lo spauracchio dei cosiddetti “sabotatori” pur di tenere in pugno l’intero Paese. La protagonista ci rende partecipi del suo processo di consapevolezza e maturazione che la porta a un personale risveglio; tale risveglio diviene accorato appello in cui le donne sono chiamate ad assumere un ruolo attivo e di comando nella comunità che nasce all’interno del castello.
Sfondo della vicenda, il suggestivo castello di Torrechiara, nell’entroterra di Parma, città eletta a Capitale Italiana della Cultura per gli anni 2020 e 2021.
Claudia Fontana è appassionata di teatro e di recitazione fin da quando era bambina. La sua formazione artistica si sviluppa grazie all’incontro e alla pratica con artiste e artisti del calibro di Silvia Frasson (Accademia Paolo Grassi di Milano), Michele Abbondanza, Giorgio Rossi, Ginevra Sanguigno, Gareth Somers, Antonio Pizzicato, Laura Curino, Roberto Anglisani, Felice Picco,Cesar Brie, Serena Sinigaglia,
Giuseppe Adduci (attore, regista e drammaturgo comasco, ex fondatore della compagnia Città Murata di Como), con il quale fonda l’associazione TeatroGruppo Popolare, che la porta a insegnare nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria e superiori, nonché ad adulti ed anziani.
Attrice di numerosi spettacoli teatrali per bambini e per adulti, matura la propria esperienza anche come attrice cinematografica. ll monologo al femminile è un genere che ama particolarmente e attraverso il quale riesce a raggiungere in modo diretto e coinvolgente il pubblico.
Paola Minussi e Claudia Fontana si conoscono da anni grazie all’impegno nella vita artistica e culturale della propria città, che entrambe portano avanti con entusiasmo e con spirito di collaborazione. La Women in White – Society dà loro ulteriore occasione di lavorare insieme ad alcuni progetti che hanno a cuore. Con ‘Progetto Torrechiara’ desiderano dare voce al loro desiderio di una società più solidale, accogliente, rispettosa dell’ambiente, delle differenze e aperta alla contaminazione con le diverse anime e culture europee (e non solo).
“Progetto Torrechiara” è un omaggio – tutto al femminile – alla città di Parma, nominata Capitale italiana della cultura per il biennio 2020/2021.
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Dettagli tecnici e organizzativi
Adattabile a qualsiasi spazio scenico.
Impianto audio e impianto luci (4 fari)
Tempo tecnico di montaggio/smontaggio – se impianto autonomo: 1 ora.
Durata: 60 minuti