Toccata e Fuga. Storie di Italians, tra sogni, progetti e musica classica, Radiomir, 5 giugno 2021 – Attraverso le note di Johann Sebastian Bach, ho incontrato Marcello Sacco, giornalista, scrittore, musicista, promotore della cultura italiana in Portogallo, ora a Lisbona. Eccolo.
Ascolta la puntata di gennaio di Toccata e Fuga su RadioMir.space:
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Marcello Sacco (Portogallo), giornalista, scrittore, musicista, promotore della cultura italiana all’estero.
Marcello Sacco – Sono a Lisbona dal 1995: ci sono arrivato un po’ per caso, nell’autunno di quell’anno; un anno in cui era entrata da poco in vigore Schengen, quindi ci si spostava facilmente all’interno dell’Europa e io avevo molta voglia di viaggiare. All’epoca, per vari motivi, ero rimasto a Lecce a studiare (io sono di Lecce) e mi era mancata l’esperienza lontana da casa: il viaggio in Portogallo è stata una grande occasione. Mi sono preso una pausa dagli studi, ho accettato l’invito di due amici che venivano in Portogallo e abbiamo fatto questo viaggio in macchina attraverso le nuove frontiere d’Europa, più facili da attraversare, e siamo scesi a Lisbona. Poi i miei due miei amici hanno proseguito il viaggio, io, invece, mi sono innamorato di Lisbona e mi sono fermato qui.
[…] Qui a Lisbona, nel momento in cui ho deciso di fermarmi, ho dovuto affrontare il mondo del lavoro. Quando devo spiegare cosa faccio a Lisbona sono sempre un po’ in imbarazzo, perché faccio diverse cose. Questa cosa può avere una lettura più vanitosa: può significare che sono impegnato su tanti fronti. In realtà c’è una seconda lettura, più vicina alla realtà, che significa che a Lisbona, per mettere insieme uno stipendio, bisogna fare molte cose. So che in Italia c’è sempre questo mito dell’italiano che va all’estero e spacca tutto e fa tutto quello che la patria matrigna non gli ha permesso di fare, in realtà è un mito giornalistico, un modo per alimentare delle polemiche sterili.Penso che l’espatriato abbia sempre la sensazione di essere rimasto a metà del guado, né da una parte né dall’altra. E io questa distanza critica la conservo, sia verso l’Italia che verso il Portogallo. Penso che questa sia una caratteristica italiana che mi è rimasta, anche se da lontano ho recuperato un certo amore per l’Italia, sia pure critico.
La cosa migliore per diventare italiano è proprio andarsene all’estero.
Per chi volesse saperne di più sulle attività di Marcello Sacco e sulla sua attività giornalistica e di scrittore, ecco gli indirizzi in cui trovarlo:
www.qcodemag.it/author/marcello-sacco
www.tugaedizioni.com/blog/authors/marcello-sacco
amblisbona.esteri.it/ambasciata_lisbona/it/ambasciata/news/dall_ambasciata/2020/04/aria-d-italia-frammenti-di-cultura.html
Johann Sebastian Bach: il Maestro della Fuga
Nell’ultima puntata della prima stagione di Toccata e Fuga, il mio omaggio al Maestro.
Ho aspettato l’ultimo appuntamento di questa prima serie di Toccata e Fuga per rendere omaggio al grandissimo Johann Sebastian Bach, musicista e compositore tedesco, nato a Eisenach il 31 marzo 1685 e morto Lipsia il 28 luglio 1750.
Che dire di lui? Musicista geniale, compositore prolifico (il catalogo delle sue opere conta oltre mille composizioni di vario genere e organico), polistrumentista, insegnante, padre di oltre venti figli, che formavano la sua impresa musicale familiare. Insomma: un personaggio considerato uno dei genî della storia della musica.
Oggi vi propongo un vero e proprio omaggio al genere della Fuga con l’ascolto del Preludio e Fuga in Do minore BWV 847 per pianoforte, a seguire il Preludio, tratto da Preludio, Fuga e Allegro BWV 998 eseguito su uno strumento ora poco usuale, ma molto usato nel periodo barocco: il lautenwerk, uno strumento a tastiera, dotato però di corde pizzicate.
E, per concludere, l’ultimo movimento l’Allegro, sempre tratto da Preludio, Fuga e Allegro BWV 998.
E mi piace salutarvi con una significativa citazione di Albert Einstein sulla figura di questo gigante della musica, dell’arte e della cultura occidentale che, personalmente, non mi stancherei mai di ascoltare:
Ecco quello che ho da dire sull’opera di Bach:
ascoltatela, suonatela, amatela, riveritela e tenete la bocca chiusa.
Nulla da aggiungere. Buon ascolto.
In tutti questi anni, oltre all’amore per i libri, quello per la radio non mi ha mai abbandonato, anzi, è cresciuta in me e, da ascoltatrice assidua ed entusiasta, mi sono spinta un po’ più in là e ho cominciato a ideare e a condurre alcune rubriche radiofoniche. Le storie, la musica e il sentirmi cittadina del mondo: queste le mie grandi passioni.
Per questo, desidero condividere con voi la rubrica che ho ideato e che curo per Radio Mir dal titolo Toccata e Fuga. Storie di Italians, tra sogni, progetti e musica classica.
Ah, la sigla che ho scelto per la trasmissione è 1. movimento Allegro dal Duo in Sol maggiore di Filippo Gragnani (1768-1820), nella versione del Duo Ghiribizzo, formato da me e Joachim Geissler.
Scopri tutte le puntate a partire da qui.