Oggi ho incontrato Maria Serena Alborghetti e abbiamo parlato del suo romanzo
Riflessi in uno specchio. Voci di donne da un paese in guerra
(Il Poligrafo, 2016)
La mia citazione preferita si trova a pagina 53:
[…] Quando vieni da situazioni così drammatiche, inimmaginabili nei nostri paesi, il rientro diviene ancora più scioccante. Tu vorresti parlare, sfogarti, spiegare la tua rabbia, il tuo senso d’impotenza davanti ad avvenimenti che escono dal tuo controllo, e lo fai anche con gli amici più intimi, più sensibili, ma poi… loro non l’hanno vissuto, sono cose lontane, tu ci sei stata dentro fino a poche ore prima, loro hanno vissuto un’altra vita, non priva di problemi certo, ma un’altra vita, non possono farsi carico di quello che succede in tutto il mondo ed è giusto e normale che sia così. È vero che quando succedono stragi… genocidi, i governi protestano, condannano, la società civile, i cittadini organizzano anche manifestazioni, ma tu dentro a quelle situazioni ci sei vissuta anche se, come occidentale, hai avuto la fortuna di non esserne direttamente, fisicamente coinvolta. Allora li ascolti parlare dei loro problemi quotidiani, la scuola dei bambini, la vita che rincara o anche cose più pesanti, separazioni, divorzi, ma a te quelle cose sembrano di poca importanza paragonate a quello che hai visto nel paese dove lavori. Sai che non è così, che tutto è importante e allora ti domandi a che mondo appartieni. Hai bisogno di tempo per reintegrarti in quel mondo e partecipare ai problemi delle persone alle quali vuoi bene.
Tre aggettivi per descrivere questo libro: duro, affascinate, terribilmente vero.
Grazie a Maria Serena che ci racconta con una scrittura schietta e diretta la storia del continente africano, attraverso le vicende di quattro donne coraggiose che non hanno paura di affrontare la realtà, per quanto complicata e dolorosa possa essere. Lo specchio che costituisce il filo rosso del romanzo riflette non solo le immagini delle protagoniste, ma anche frammenti del nostro tempo e della quotidianità di un Paese che non conosce pace, in cui la violenza e gli abusi di potere sono all’ordine del giorno. Questo specchio ci rimanda i riflessi di un’Africa dalle innumerevoli sfaccettature e dalle infinite potenzialità di vivere e di risorgere, proprio come le donne che abitano queste storie. Grazie Serena, per ricordarci di quanto possiamo essere forti, coraggiose e tenaci, noi donne. Nonostante tutto.
Basel, Consolato Italiano, martedì 25 ottobre 2016