Con grande gioia inauguro questa rubrica dedicata ai consigli di lettura e ai suggerimenti di libri che parlano del Portogallo e di Lisbona; mi accompagna in questo viaggio Liliana Navarra, italiana che vive a Lisbona da diciotto anni, guida turistica, esperta del Portogallo, scrittrice e blogger.
Entrambe siamo appassionate lettrici e vogliamo condurvi in un vero e proprio viaggio in Portogallo attraverso i libri e le storie che qui sono ambientate.
Due libri a puntata
Ad ogni puntata sceglierò per voi due libri, che hanno come scenario e/o come argomento Lisbona e il Portogallo, e ve li racconterò dialogando insieme a Liliana Navarra.
Vi offriremo spunti di lettura, idee per itinerari di viaggio insoliti e suggestioni letterarie su questa città sfavillante e su questo Paese che profuma di Oceano.
Ecco la diretta della prima puntata:
Per questa prima tappa del nostro viaggio tra le righe, ho scelto per voi questi due libri: Treno di notte per Lisbona di Pascal Mercier (Oscar Mondadori, 2004) e Una piccola morte a Lisbona di Robert Wilson (Meridiano Zero, 2001).
Treno di notte per Lisbona
Una delle mie citazioni preferite da Treno di notte per Lisbona si trova a pagina 68:
Se l’indomani Lisbona non fosse stata immersa in quella luce d’incanto, pensò in seguito Gregorius, le cose forse avrebbero preso tutta un’altra piega. Forse sarebbe andato all’aeroporto e si sarebbe imbarcato sul primo volo per Berna. Ma la luce impediva ogni tentativo di tornare sui propri passi. La sua radianza aveva il potere di rendere il passato qualcosa di remoto, pressoché irreale, e davanti a quello splendore la volontà perdeva ogni ombra gettata dal passato e non restava che procedere verso il futuro, quale che fosse. Berna con i suoi fiocchi di neve era lontana mille miglia e Gregorius stentava a credere che fossero trascorsi solo tre giorni da quando si era imbattuto nell’enigmatica portoghese sul ponte di Kirchenfeld.
Una piccola morte a Lisbona
Una delle mie citazioni preferite dal romanzo di Robert Wilson si trova a pagina 74:
La foschia che avvolgeva il ponte si era dissolta e le gru che usavano per attaccarci sotto, in sospensione, il nuovo raccordo ferroviario, salutavano il Cristo Rei, l’enorme statua del Redentore sulla riva sud, le cui braccia aperte ci rammentavano che tutto era possibile. Io non avevo bisogno che me lo rammentassero. Lo sapevo. Lisbona era cambiata di più negli ultimi dieci anni che nei due secoli e mezzo che erano passati dal terremoto.
Era stato come per una bocca che non vede un dentista da troppo tempo. Abbiamo estirpato edifici marci fino alla radice, disfatto e rifatto vecchie strade, squartato piazze, raschiato via secoli di placca, trapanato facciate per poi riempirle con un nuovo amalgama di cemento e piastrelle, e negli interstizi adesso ci sono uffici e centri commerciali e complessi residenziali. Un esercito di talpe meccaniche ha scavato le gallerie per i nuovi tratti della metropolitana e un intestino di cavi nuovi di zecca è stato inserito nei canali radicali della città. Abbiamo rifatto l’illuminazione delle strade, costruito un nuovo ponte, ingrandito l’aeroporto. Siamo i nuovi denti che digrignano nella mascella iberica dell’Europa. Ora possiamo sorridere senza che nessuno svenga.
#iorestoacasa ma non rinuncio a #viaggiaretralerighe e a sognare Lisbona attraverso i libri, le storie e i ricordi della mia città del cuore.
Pura poesia.
Até logo, Lisboa!
Per chi volesse saperne di più su Liliana Navarra e sulle sue molteplici attività, ecco il link dove trovare tutte le informazioni: lillyslifestyle.com