Con grande piacere vi propongo il terzo episodio di questa rubrica dedicata ai consigli di lettura e ai suggerimenti di libri che parlano del Portogallo e di Lisbona; come di consueto, mi accompagna in questo viaggio Liliana Navarra, italiana che vive a Lisbona da diciotto anni, guida turistica, esperta del Portogallo, scrittrice e blogger.
Entrambe appassionate lettrici, vi condurremo in un vero e proprio viaggio in Portogallo attraverso i libri e le storie lì ambientate.
I libri di oggi
Anche per questa terza puntata ho scelto per voi due libri, che hanno come scenario e/o come argomento Lisbona e il Portogallo. Insieme a Liliana Navarra vi offriremo spunti di lettura, idee per itinerari di viaggio insoliti e suggestioni letterarie che raccontano questa città sfavillante e questo Paese posto all’Occidente d’Europa e che profuma di Oceano.
Ecco la diretta della terza puntata:
Per questa terza tappa del nostro viaggio tra le righe, ho scelto per voi: Il terremoto di Lisbona di Voltaire (Mattioli, 1885 – Feltrinelli, 2017) e Lisbona città dell’inquietudine di Laura Cipriani (Edizioni Unicopli, 2003).
Il terremoto di Lisbona
Ne Il terremoto di Lisbona una delle citazioni che ritengo tra le più illuminanti, proprio perché pone domande essenziali per l’essere umano, si trova a pagina 30:
Il libro del destino è sigillato alla nostra vista. L’uomo, straniero a se stesso, è sconosciuto all’uomo. Cosa sono, io? Dove sono? Dove vado? Da dove vengo? Atomi tormentati in questo mare di fango, atomi che la morte inghiotte e con la cui sorte gioca e si trastulla, ma pur sempre atomi capaci di pensare, atomi i cui occhi guidati dal pensiero sono stati capaci di misurare i cieli; con tutto il nostro pensiero tendiamo all’infinito, senza però nemmeno per un istante vedere e conoscere se stessi. Questo mondo, questo teatro dell’orgoglio e dell’errore è pieno zeppo d’infelici che non fanno altro che parlare della felicità. Tutti si lamentano e gemono mentre sono intenti a cercare il benessere: nessuno vuole morire, nessuno potrà risorgere. […]
Tutto sarà bene un giorno, questa la nostra speranza.
Tutto è bene ora, questa l’illusione.
Il terremoto di Lisbona è un volumetto che ci fa respirare il clima storico e sociale di fine secolo XVIII: il terremoto del 1755 nella capitale portoghese scuote gli animi e la fede cattolica di tutta Europa e dà vita a un dibattito filosofico, culturale e anche scientifico. Voltaire e Rousseau si confrontano sulla bontà di un Dio che crea e distrugge a proprio piacimento, senza curarsi di cosa sia il bene. Un geniale scambio epistolare e letterario che ci parla anche di temi assai attuali quali l’edilizia urbana, il sovraffollamento cittadino e l’accanimento terapeutico su chi è malato. Uno scambio sagace e ironico tra due giganti del pensiero illuminista.
E geniale è Voltaire stesso nel liquidare il collega, allorché gli diventa molesto.
Un esempio da seguire per tutt* noi, anche − e soprattutto − in tempi di social come quelli attuali 😉
Lisbona città dell’inquietudine
Il libro di Cipriani è una piccola parte della sua tesi di laurea dal titolo L’immaginario urbano di Lisbona. La letteratura come strumento di analisi urbana, sostenuta presso lo IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia). L’autrice analizza la capitale portoghese alla luce di alcuni concetti chiave, quali quelli di città al bivio, città bivio (come la definisce Saramago), città doppia, città degli eventi, città dell’inquietudine, città scacchiera e città labirinto.
Una delle citazioni che rende molto bene l’idea presentata in questo libro si trova a pagina 49:
Evento, l’etimologia della parola (dal verbo latino evenio) indica ‘venire fuori’ e quindi assume i significati di accadere, capitare, toccare in sorte. Ed è proprio la sorte la vera protagonista del termine eventus, nel bene e nel male: eventus indica un successo, una buona riuscita ma al tempo stesso un accidente, una disgrazia. Lisbona si può definire città degli eventi, degli avvenimenti improvvisi che hanno caratterizzato l’evolversi della vita politica, sociale, culturale e urbanistica nell’accezione positiva e negativa del termine. [Non si possono dimenticare i terremoti, che sconvolgono Lisbona a partire dal ‘500, gli incendi, primo fra tutti quello immediatamente successivo al celebre terremoto del 1755 e, in ultimo, quello del Chiado nel 1988].
#iorestoacasa ma non rinuncio a #viaggiaretralerighe e a sognare Lisbona attraverso i libri, le storie e i ricordi della mia città del cuore.
Pura poesia.
Até logo, Lisboa!
Per chi volesse saperne di più su Liliana Navarra e sulle sue molteplici attività, ecco il link dove trovare tutte le informazioni: lillyslifestyle.com